Sculture
Sculture in gesso, cera, bronzo, legno ad opera di Franco Molteni.
Franco Molteni, nato nel 1912, è stato artista di indubbio carisma e versatilità nel plasmare la materia, non solo quella lignea, ma anche su cera, creta, gesso, terracotta, marmo, metallo e polistirolo.
Erede dell’antica tradizione canturina dell’intaglio, Franco Molteni, nato nel 1912, è stato artista di indubbio carisma e versatilità nel plasmare la materia, non solo quella lignea, ma anche su cera, creta, gesso, terracotta, marmo, metallo e polistirolo.
Formatosi all’Istituto Statale d’Arte di Cantù (Como), e successivamente all’Accademia di Brera a Milano, con una breve parentesi all’Accademia di Belle Arti di Roma, dal 1957 si trasferisce per circa 30 anni nel cantone svizzero del Vaud, presso Vevey, prima, e Montreaux, dopo. Qui, nel suo laboratorio, prosegue quell’ attività artistica, alternata all’insegnamento che lo afferma nella Svizzera francofona, realizzando diverse esposizioni personali e collettive, e tributandogli innumerevoli premi e apprezzamenti sia dalla critica che dal pubblico.
La sua fama di intagliatore ligneo gli è valsa la committenza, da parte dell’attore Charlie Chaplin, per la decorazione della sua residenza Manoir de Ban, presso Corsier-sur-Vevey tra il 1959 e il 1960.
Nello stile di Molteni, ben rappresentato dai diversi tipi di esecuzione, emergono echi, spunti e letture rigenerate dell’opera di grandi maestri storici come Medardo Rosso e Amedeo Modigliani, fusi – originalmente – ad elementi naturalistici e della scultura primitiva africana, richiamata in segni ancestrali come le torsioni di corpi danzanti, e, infine, con motivi stilistici desunti dalla formazione accademica di fine Ottocento e inizi Novecento di cui era in possesso.
L’esito è duplice, da un lato, la materia generata dalla luce, dall’altro la figura talvolta grottesca, che viene espressa in funzione di arredo, in forme di nuovo design: si pensi alle cariatidi concepite a montanti di camino, alle botti intagliate con scene di vendemmia, ai torchi il cui perno è una figura danzante, a maniglie in forma di sirene, e a cavalli marini come fermi per il camino.
La scultura di Franco Molteni è quindi qualcosa di più della rappresentazione immobile della realtà: essa diviene oggetto ludico quotidiano e in movimento, mai inutile, anzi richiamo efficace alla bellezza costruita con incantevole poeticità.
Dorian Cara.
Alcune sue opere sono oggi conservate in diversi siti:
Presso il museo di arte contemporanea di Lissone è conservato “Silvia” gesso policromo;
Presso il Museo Civico d’Arte Contemporanea “Bodini” di Gemonio (Varese) è custodito “La spagnola”, scultura in cera rossa;
Presso il Museo d’Arte della Città di Vevey, Cantone di Vaud, Confederazione Elvetica : “Il Messager Boiteaux”, scultura in legno;
presso Biblioteca Civica Panzeri di Cucciago (Co) c’è “La Resistenza alla materia”, scultura in legno;
presso il Comune di Caresanablot (Vc), è presente un monumento celebrativo a “Don Secondo Pollo”, cappellano militare caduto nella prima guerra mondiale, in bronzo;
presso la Chiesa Parrocchiale di san Giorgio Martire di Jerago (Va), è presente la “Madonna del Carmine”, scultura in legno, policromata;
Presso la Sede Centrale Scout Lombardia, Milano, “Madonna dello scout”, legno policromato.
Altre opere di Franco Molteni sono oggi in possesso di privati in Italia, nella Confederazione Elvetica, Australia, Canada, Finlandia, Israele.